Matthias Lerf in merito a «Jonas qui aura 25 ans en l’an 2000»

Alain Tanner definì il suo quinto lungometraggio una «commedia didattica», ciò che sarebbe già una provocazione di per sé, poiché chi vorrebbe subire una predica mentre ride? Come Tanner ci riesca lo dimostrano già le prime scene del film, quando davanti alla sua classe un insegnante di storia tira fuori da una valigia, tra l’ilarità generale, una salsiccia – lunga come un serpente pitone – e la fa tagliare con un coltello da macellaio per tenere una lezione sui meandri del tempo.   

«Jonas qui aura 25 ans en l’an 2000» è la somma sia dei primi lavori di Alain Tanner – che sicuramente è possibile descrivere come didattici – sia l’ascesa del regista verso una nuova era. Tanner presenta otto protagonisti, i cui nomi iniziano tutti per Ma (come maggio del ‘68) e fa un bilancio dei sogni di una generazione e la disillusione che deve subire nel corso degli anni.

«Jonas qui aura 25 ans en l’an 2000» è considerato uno dei migliori e più importanti film svizzeri. Ora che l’eroe nascituro del titolo avrebbe quasi 45 anni, due cose sono chiare: «Jonas» non ha perso nulla della sua forza e le sue lezioni restano di attualità.