Tereza Fischer in merito a “The Sound of Insects”

Nonostante la sua natura documentaristica, il film è stato completamente sceneggiato. “The Sound of Insects” è basato su un romanzo di fiction di Shimada Masahiko, che a sua volta lo ha scritto ispirandosi a una storia vera. In contrapposizione alla complessità del punto di partenza mediatico, la storia narrata nel film “The sound of the insects” è piuttosto semplice: un uomo di mezza età decide di morire di fame in un luogo appartato del bosco e documenta in un diario le ultime settimane, gli ultimi giorni di vita.  

È raro che un film di semi-fiction generi una suspense così inquietante, nell’attesa di un evento, il cui verificarsi è noto a priori.  Non potendo mai osservare il suo volto, il protagonista si manifesta in pratica come una presenza assente e finisce per diventare una mummia, che viene scoperta parecchio tempo dopo la sua morte. Peter Liechti ha trasposto le annotazioni della morte lenta in immagini e suoni ipnotici, che oscillano tra arte e natura, tra attaccamento alla vita e desiderio di morte, tra aldiquà e aldilà, tra presente e passato. Nel suo approccio radicale alla morte, “The Sound of Insects” è un affascinante manifesto per la vita.