«Si le soleil ne revenait pas»

Claude Goretta porta sul grande schermo il romanzo omonimo di Charles Ferdinand Ramuz vent’anni dopo l’adattamento di «Jean-Luc perseguitato» (1966), tenendo conto del fatto che, anche se l’azione si svolge negli anni ‘30, i temi di quest’opera allegorica risuonano in modo sorprendentemente familiare.

Il regista ci immerge con maestria nella vita degli abitanti di questo piccolo villaggio di montagna, isolato dal resto del mondo a causa della neve, proprio nel momento in cui si trovano di fronte alla possibilità di una notte eterna, come predetto dal vecchio saggio Anzévui (in uno degli ultimi ruoli interpretati da Charles Vanel). L’idea di un inverno interminabile e la possibilità che tutto possa finire suscitano le reazioni più diverse tra gli abitanti.

Il film  è stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, insieme al lungometraggio «La valle fantasma» di Alain Tanner, prima di essere distribuito in Svizzera romanda e in Francia, dove ha registrato la vendita di poco meno di 500’000 biglietti. Mentre la critica francofona ha espresso perplessità sulla lentezza narrativa, nella Svizzera tedesca il film ha ricevuto un’accoglienza più unanime e ha ottenuto il premio di qualità conferitogli dal Dipartimento federale dell’interno.

Il film è stato digitalizzato dalla Cinémathèque suisse utilizzando il negativo originale nell’ambito del programma finanziato dall’UFC, con l’obiettivo di rendere di nuovo accessibili, in qualità impeccabile, i grandi film svizzeri girati su pellicola.